«Se solo tutti gli uomini che si cibano di carne dovessero uccidere animali in prima persona, la maggior parte degli esseri umani smetterebbe di mangiarne». È solo uno dei pensieri inclusi nel libro Perché sono vegetariano (Piano B edizioni – Elementi, pp. 179 – 13 euro), una selezione originale di saggi brevi, lettere, diari e articoli di Lev Tolstoj, l’autore di classici immortali della letteratura moderna come Guerra e pace e Anna Karenina. Pagina dopo pagina l’attenzione si sposta da considerazioni prettamente personali sulla scelta di non mangiare carne fino a concetti più filosofici e a sfondo sociale.

25 giugno 1890. «Vorrei scrivere un libro, L’ingozzarsi. (…). Gli uomini pensano di essere occupati da varie e importanti questioni, mentre sono impegnati solo a ingozzarsi». Seguono anche esperienze vissute in prima persona, come l’incontro con un macellaio di Tula, in Russia, e il dialogo sulla paura di uccidere, la necessità di farlo per vivere, la compassione che svanisce con il tempo.

 

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