L´idea è divertente. Un viaggio all´indietro per ritrovare nella nostra memoria tutti quei calciatori che negli ultimi trent´anni sono passati dal campionato italiano senza lasciare traccia. Anzi, una traccia l´hanno lasciata, irritante e fastidiosa.

Sono i bidoni, o “calciobidoni” come li chiama Cristian Vitali nel suo libro. Pagine di personaggi dimenticati, stranieri arrivati da noi grazie a videocassette taroccate, agenti particolarmente convincenti e dirigenti non proprio capaci. Stranieri che avevamo nascosto a noi stessi per la vergogna di ricordare quei fallimenti e che la ricerca di Vitali riporta su come sugheri che galleggiano nella storia del nostro calcio.

Peccato, però, che tanto lavoro si perda nelle pagine un po´ troppo didascaliche del libro. Mancano gli aneddoti (ci sono soltanto in pochi casi), le curiosità, manca quel ricordo in più che ci faccia sorridere. E poi, va detto, in qualche caso (pochi per la verità…) si può parlare di fallimento, ma non di bidoni. Insomma, il progetto editoriale di Vitali è brillante e ci rimette in contatto con un calcio dimenticato, però rimane un po´ troppo in superficie. Dalla A di Aaltonen alla Z di Zarate.

Giuseppe Calabrese