Il calcio. Sport epico per  campioni leggendari, certo, ma anche illimitata fucina di pippe inesorabili e indimenticabili. Nel 1987 una passeggiata di salute per l’Inter di Walter Zenga nei sedicesimi di Coppa Uefa contro la sconosciuta squadra finlandese del Turun Paloseura, si trasforma in una notte da incubo. All’undicesimo del secondo tempo infatti, dal destro di tal Mika Aaltonen parte una legnata terra-aria che consegnerà alla squadra di Turku un’incredibile quanto storica vittoria al Meazza. L’allora presidentissimo Pellegrini dette immediatamente mandato ai suoi emissari per portare a Milano il pallido e biondo eroe finlandese. Ma la sorte con il povero Aaltonen non sarà benevola e l’attaccante finlandese finirà relegato prima in prestito a squadre minori, poi rispedito mestamente in patria… Il caso di Ahn Jung-Hwan fu ancora più eclatante. Il 18 giugno del 2002 infatti la nazionale di Trappattoni ai mondiali coreani incontra proprio i padroni di casa, in una partita che i vari Totti, Maldini, Vieri dovrebbero stravincere senza sforzo. Ma quando ai tempi supplementari il granitico Maldini viene sovrastato dal lillipuziano Ahn che insacca il golden goal che ci rispedisce mestamente a casa tra fischi e pernacchie, a qualche telespettatore viene un dubbio inquietante. Ma Ahn chi? Quel bidone che Cosmi tiene relegato nel Perugia sistematicamente in panca? Già, proprio lui. E così il vulcanico presidente Gaucci pensa bene di strappare il contratto del coreano al suo ritorno in Italia, dichiarando di non avere nessuna intenzione di pagare lo stipendio a colui che ha mandato in rovina il calcio italiano… Ma nella classifica dei bidoni probabilmente il premio d’onore spetta di diritto all’inglese di origine giamaicana del Milan Luther Blisset. Correva l’anno 1982 quando l’allora patron Giuseppe Farina s’innamora del coloured del Watford – club di Elton John – dopo averlo osservato segnare una tripletta nientemeno che al Lussemburgo, in un’anonima amichevole. Arriva così a San Siro al grido di “Lutero, il bombardiere nero” un giocatore dal quale tutti si aspettano faville. Purtroppo per loro, però, Blisset a fine stagione su trenta presenze di gol ne realizzerà solo cinque, lasciando però il segno per tutta un’incredibile sequenza di gol mancati, tanto che il vate del giornalismo Gianni Brera a fine stagione lo ribattezzerà ‘Callonisset’. Il giocatore sarà così rispedito immediatamente al mittente ma le sue sciagurate gesta sotto rete diventeranno storia e leggenda al punto tale da ispirare il nome dell’omonimo collettivo letterario che agli inizi degli anni novanta muove i primi passi a Bologna…

Novanta ritratti impietosi inchiodano i bidoni del calcio  nostrano alle loro sconsiderate gesta. Questo è Calciobidoni – Non comprate quello straniero, il divertente libro del giornalista Cristian Vitali – con prefazione di Ivan Zazzaroni – nato dall’omonimo sito http://www.calciobidoni.it/. Figli della sentenza Bosman che aprì di fatto le frontiere a tutti gli svincolati, ma sopratutto figli di presidenti spesso incoscienti e quasi sempre incompetenti, questa carrellata di piedi storti ha il pregio per gli appassionati di far rivivere personaggi divenuti a loro modo epici – Blisset, Francisco Chagas Eloia, detto Eloi (un nome un destino), il ‘ramarro’ Pancev, Gheddafi (già, proprio il figlio del Colonnello), e storie bizzarre e indimenticabili dal sapore folkloristico e un po’ retrò. Novanta schede da sfogliare come un almanacco calcistico al contrario per sorridere un po’ su uno sport che tutti, troppo spesso prendiamo tremendamente sul serio. Oddio, scusate… mi incomincia la partita!!
Raffaello Ferrante