Felipe Rivera non ha nemmeno vent’anni quando sceglie di aiutare il popolo messicano ad uscire dall’opprimente dittatura del governo Diaz. Ma per una rivoluzione che parta dal basso e che scuota il paese sino alle sue radici occorre essere realisti, servono numerose risorse: soldi per l’associazione dei ribelli, soldi per i ciclostilati di propaganda, soldi per l’acquisto delle armi, soldi per i compatrioti arrestati al confine con gli USA; insomma soldi, soldi, soldi! E Il buon Felipe ha le sue idee in fatto di guadagni, è convinto di poter racimolare oltre 5.000 dollari grazie ad un incontro di pugilato in cui tutti lo danno per sconfitto, dato che dovrà battersi con la giovane promessa della boxe statunitense Danny Ward. Eppure quel messicano mingherlino, una volta sul ring, incassa che è una meraviglia ed ha un gancio davvero niente male… Tom King non se la passa per niente bene, persino i macellai del paese hanno smesso di fargli credito ed è ormai un pugile fallito che non riesce a permettersi nemmeno una bistecca prima di un incontro. E così, fiaccato da una misera cena e da una lunga camminata a piedi verso il luogo dell’incontro, quando Tom sale sul ring è conscio che ha davvero poche possibilità di farcela contro quell’arzilla promessa del giovane Pronto. Per spuntarla deve chiudersi in difesa, lasciare che il suo avversario si logori consumando tutta l’energia della gioventù e puntare sulla propria esperienza sferrando un attacco decisivo nel finale del match. Ma l’occasione tanto attesa sembra non presentarsi mai per il povero e vecchio Tom…

Storie di pugni, certo, ma non solo. I quattro episodi che formano questo volume – si tratta di tre racconti di finzione: Il messicano, Una bistecca e Il gioco, mentre chiude il volume un vero e proprio reportage giornalistico che Jack London scrisse nel 1910 per il New York Herald, inviato a Reno, nel Nevada, per documentare “Il match del secolo”, quello di James Jeffries contro Jack Johnson – utilizzano il tema della boxe come metafora sportiva per raccontare ben altro. E così, posti di fronte a Felipe Rivera, il ring si dilata al di là delle corde che lo delimitano e l’incontro si trasforma ben presto in una sfida tra l’emaciata povertà messicana vs. la tronfia sfarzosità degli Stati Uniti. Con Tom King, invece, il match ha tutti i sapori della sfida tra un povero operaio della middle class che cede a poco a poco sotto il peso dell’età contro l’arroganza e la forza della gioventù. Ma come tutti sappiamo la realtà alle volte sa essere ancora più emblematica della finzione, ed è questo il caso de Il match del secolo, l’incontro tra James Jeffries, ribattezzato “la grande speranza bianca”, vs. Jack Johnson, la bestia nera, il gigante di Galveston. Per farla breve basti pensare che per riprendere l’incontro furono spesi – e siamo nel 1910 – oltre 250.000 dollari, ma dell’intero documentari non se ne fece più nulla perché la supremazia dimostrata da Johnson schiacciò in un colpo solo Jeffries e l’arroganza colonialista che da secoli abita l’uomo bianco. Ma questo libro, riattualizzando la sfida ai giorni nostri, è anche la piccola rivincita dell’editore Piano B, che sbaraglia la concorrenza di Mursia e Mattioli 1885 presentando sul mercato il testo più completo sulla tematica del pugilato scritto da London. Certo con una maggiore attenzione per alcuni refusi avremmo raggiunto la perfezione.
Boris Borgato