Johnny Cash (1932-2003), figura di spicco della scena country, folk e rock, ha emozionato con la sua musica generazioni di appassionati, fino ai giorni nostri. Nel corso della sua carriera ha inciso oltre sessanta album ed è tra i pochi artisti ad aver venduto più di novanta milioni di dischi.
Nel 1955 inizia a incidere i primi album, ma con il successo e la celebrità cresce anche la sua fama di ribelle, così come il suo abuso di alcool, anfetamine, barbiturici. La spirale autodistruttiva di Cash raggiunge il culmine all’inizio degli anni Sessanta, quando viene arrestato due volte e tenta il suicidio.
Alla fine degli anni Sessanta tiene due storici concerti in altrettanti penitenziari di massima sicurezza: Johnny Cash at Folsom Prison e Johnny Cash at San Quentin. Nasce allora la figura del leggendario Uomo in nero della folk music americana.
Negli anni Ottanta la sua popolarità subisce un brusco declino, nonostante a quarantotto anni sia il più giovane artista vivente ad essere inserito nella «Country Music Hall of Fame». Negli anni Novanta l’incontro con il produttore Rick Rubin contribuisce però alla sua resurrezione artistica: incide l’album American Recording che lo fa conoscere alle nuove generazioni. Negli anni successivi, nella serie American, usciranno altri quattro album di grande successo.
Nel 2003 si spegne al Baptist Hospital di Nashville, pochi mesi dopo la morte dell’amata moglie June Carter, con la quale ha condiviso la gran parte della sua vita.