Uno degli aspetti che emergono con prepotenza da questa edizione è quello della scorrettezza delle persone e delle aziende che ebbero a che fare con Tesla. Legalmente inattaccabili ma moralmente deprecabili, approfittarono dello scarso interesse di Tesla per i suoi affari e della sua conseguente mancanza d’impegno e di lungimiranza nel gestirli a suo favore. Il risultato fu quello che ormai tutti conosciamo molto bene: nonostante quest’uomo abbia inventato la corrente alternata, l’energia idroelettrica e molto altro (l’elenco sarebbe lunghissimo), non si arricchì mai.
Resero il nome di Nikola Tesla proverbiale nel mondo legale, anche se, avendone ceduto i diritti a Westinghouse – rivelatisi poi enormemente redditizi – per una minima somma, Tesla non trasse alcun profitto economico dall’operazione.
Soprattutto questo libro è un romanzo avvincente, che inizia con la partenza di Tesla dall’Europa e termina con la sua scomparsa, in un susseguirsi di eventi, scoperte, battute di arresto ed emozioni senza soluzioni di continuità. Alla fine quel che è certo è che Nikola Tesla non era un genio schivo e taciturno, era un uomo che teneva davvero al bene dell’umanità, come si capisce chiaramente dalle parole con cui lui stesso riassunse la sua vita:
Provo continuamente un’inesplicabile soddisfazione nell’apprendere che il mio sistema polifase viene usato in tutto il mondo per illuminare i luoghi oscuri dell’umanità, per portare gioia e comodità; e che il mio sistema senza fili, in tutte le sue essenziali caratteristiche, è utilizzato per rendere un servizio e per offrire felicità alla gente, in ogni angolo del mondo.
Che chi l’ha circondato non fosse di questo stesso avviso? Sicuramente era più attento a lucrare sulle buone idee.
Elena Re Garbagnati
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